Veragouth e Xilema è la definizione attuale di un’azienda protagonista in Ticino da quasi un secolo nel settore della falegnameria e carpenteria edile.
9.5.24
Hawa: abita il tuo sogno
6'358 m2 di parco, 1'785 m2 di bosco, 2 architetture, 15 appartamenti
12.10.23
Palestre a Gordola e Bellinzona
I grandi esoscheletri in legno come paradigma di flessibilità
8.9.22
Come funziona il nostro ufficio tecnico
Dal disegno all’opera finita di qualità. Nel mezzo, il sapere di chi ha l’esperienza diretta del legno.
30.9.21
Il team Veragouth e Xilema
25 professionisti tra ingegneri, architetti, progettisti e disegnatori, 4 direttori di settore e oltre 70 operai specializzati.
10.1.21
Veragouth e Xilema partner industriale in progetti di ricerca
Una responsabilità per il futuro
11.4.23
Milan Design Week 2023
In occasione del Salone del Mobile 2023 Veragouth e Xilema partecipano con una realizzazione a Campo Base, un progetto manifesto di Studiopepe insieme a cinque altri studi di architettura italiani: Massimo Adario, Giuliano Andrea Dell’Uva, Eligo Studio, Marcante Testa, Hannes Peer.
Studiopepe mette in scena un racconto progettuale che parte dalle proporzioni architettoniche simboliche fino ai singoli elementi che sono legati agli archetipi e all’immaginario collettivo. La stanza si chiama Omphalos, l’ombelico del mondo secondo gli antichi. La stanza più segreta, intima, teatro delle nostre emozioni e delle nostre ritualità. Veragouth e Xilema ha progettato e realizzato l’installazione in legno, studiando una nuova speciale texture per l’occasione. La ricerca materica di Studiopepe incontra la forza innovatrice e l’esperienza di Veragouth e Xilema.
CAMPO BASE 2023
Via Orobia 11, 20139 Milano
Milano Design Week 2023, 17–23 Aprile
Apertura al pubblico:
Lunedì–Venerdì dalle 14:00 alle 22:00
Sabato 22 aprile dalle 11:00 alle 22:00
Domenica 23 aprile dalle 11:00 alle 19:00
Omphalos / Studiopepe per Campo Base
Il progetto manifesto di quest’anno per Studiopepe non è più un solo show ma un progetto collettivo, che coinvolge 6 studi di interior design italiano che, tenendo come fil rouge il concetto di intimità vogliono riflettere sullo stato dell’arte dell’interior design italiano. Il progetto si chiama Campo Base ed è un punto di partenza per future esplorazioni.
Studiopepe indaga il concetto di intimità nei modi che gli sono propri, attraverso un racconto progettuale che parte dalle proporzioni architettoniche simboliche fino ai singoli elementi che sono legati agli archetipi e all’immaginario collettivo. La stanza a cura di Studiopepe si chiama Omphalos, l’ombelico del mondo secondo gli antichi. La stanza più segreta, intima, teatro delle nostre emozioni e delle nostre ritualità. L’architettura è quella di una tenda, leit motiv di Campo Base, al cui interno sono presenti due ambienti, il primo – esagonale – è in legno lavorato a mano, una stanza del tè, un luogo di raccoglimento che si rifà al concetto di Tokonoma giapponese, l’altro, diametralmente opposta, un cilindro in travertino spaccato a mano che è la stanza della Sibilla, la stanza delle domande e delle risposte. Fuori, il luogo dell’incontro, dominato da un tappeto in lana annodata a forma di mandorla, potente simbolo che rappresenta il segreto, l’essenza spirituale, il mistero che ognuno di noi racchiude e arredi disegnati da Studiopepe, in versioni inedite con materiali preziosi. Le pareti della tenda sono di lino grezzo con dei disegni apotropaici dipinti a mano, che ricordano la gestualità dell’uomo che dipingeva nelle proprie abitazioni simboli di protezione. Ogni pezzo presente nel progetto è realizzato artigianalmente partendo da materie prime nobili in purezza (legno massello, limestone, travertino, onice) e lavorazioni preziose (metallo spazzolato, lane vergini annodate, legno scolpito..) tutto realizzato a mano, così come i manufatti artistici realizzati su disegno dello Studio.
“Un’idea dell’abitare che riflette la nostra visione progettuale che è quella di creare spazi a misura d’uomo che mantengano una cifra stilistica definita ma che allo stesso tempo entrino in dialogo con chi li abita, attraverso l’uso dei materiali, dei colori e della luce. Stratificazione di stili, citazioni, pezzi limited edition, sono per noi strumenti per raccontare una storia di unicità e passione”.
Omphalos / Studiopepe per Campo Base Il progetto manifesto di quest’anno per Studiopepe non è più un solo show ma un progetto collettivo, che coinvolge 6 studi di interior design italiano che, tenendo come fil rouge il concetto di intimità vogliono riflettere sullo stato dell’arte dell’interior design italiano. Il progetto si chiama Campo Base ed è un punto di partenza per future esplorazioni. Studiopepe indaga il concetto di intimità nei modi che gli sono propri, attraverso un racconto progettuale che parte dalle proporzioni architettoniche simboliche fino ai singoli elementi che sono legati agli archetipi e all’immaginario collettivo. La stanza a cura di Studiopepe si chiama Omphalos, l’ombelico del mondo secondo gli antichi. La stanza più segreta, intima, teatro delle nostre emozioni e delle nostre ritualità. L’architettura è quella di una tenda, leit motiv di Campo Base, al cui interno sono presenti due ambienti, il primo – esagonale – è in legno lavorato a mano, una stanza del tè, un luogo di raccoglimento che si rifà al concetto di Tokonoma giapponese, l’altro, diametralmente opposta, un cilindro in travertino spaccato a mano che è la stanza della Sibilla, la stanza delle domande e delle risposte. Fuori, il luogo dell’incontro, dominato da un tappeto in lana annodata a forma di mandorla, potente simbolo che rappresenta il segreto, l’essenza spirituale, il mistero che ognuno di noi racchiude e arredi disegnati da Studiopepe, in versioni inedite con materiali preziosi. Le pareti della tenda sono di lino grezzo con dei disegni apotropaici dipinti a mano, che ricordano la gestualità dell’uomo che dipingeva nelle proprie abitazioni simboli di protezione. Ogni pezzo presente nel progetto è realizzato artigianalmente partendo da materie prime nobili in purezza (legno massello, limestone, travertino, onice) e lavorazioni preziose (metallo spazzolato, lane vergini annodate, legno scolpito..) tutto realizzato a mano, così come i manufatti artistici realizzati su disegno dello Studio.L’ambiente in cui viviamo è uno spazio che custodisce simboli e significati. Viene interpretato come riflesso del nostro mondo interiore: la sua architettura rispecchia la nostra architettura interna e parla di come ci relazioniamo, come condividiamo e come sappiamo stabilire confini. Gli elementi architettonici creano confini e costituiscono spazi di intimità e condivisione. La casa, nella sua totalità, simboleggia un confine concreto e psichico: è “una pelle psichica” attraverso cui cerchiamo di tutelarci da alcune dinamiche del mondo esterno e custodiamo in maniera autentica la nostra identità e la nostra intimità.
Come progetto collaterale, l’area esterna ospita Gea Bar, concepito da Studiopepe in collaborazione con la Vetreria Bazzanese come installazione site-specific, in dialogo con lo spazio circostante attraverso un gioco di riflessi e dissolvenze. Specchi incisi a mano sono sfumati per suggerire un nuovo tipo di rapporto tra uomo e natura, caratterizzato da una sottile presenza umana, in mimesi con gli elementi, qui suggeriti dalla presenza di forme triangolari che simboleggiano la Terra.
La location diventa così uno spazio conviviale e performativo, grazie alla collaborazione con Immorale Milano, in dialogo con il cortile progettato da Massimo Adario e Giuliano Andrea Dell’Uva.
Main Partner: Alimonti Milano, Veragouth e Xilema, Elits